lunedì 2 marzo 2015

Cosa ha fatto scattare l'idea?

Buongiorno,
questo post lo dedico a tutti coloro che ci hanno fatto questa domanda. Tanta gente ci stima perchè ci stiamo provando davvero, siamo pieni di entusiasmo, sappiamo che dovremo affrontare delle difficoltà che certamente arriveranno prima di quanto ce lo aspettiamo, ma la voglia, l'entusiasmo, l'amore, faranno superare i momenti critici.
Per queste decisioni va bene la testa, ma, come già detto, non troppa!
In tanti pensavano che non l'avremmo mai fatto davvero, chi mi conosce sa quanto sono sempre stata legata al mio territorio, questo faceva dubitare, ma quando ti fai una famiglia le priorità cambiano, ti rendi conto che l'unica vera cosa importante è quella, tutto il resto viene meno.
Negl'ultimi anni abbiamo valutato una serie di progetti che ci sarebbe piaciuto sviluppare in Italia, il nostro paese, ogni volta, uno o più dei seguenti motivi ci ha fatto rinunciare. Visto che non puoi passare la vita a rinunciare abbiamo deciso di provare altrove.
La burocrazia, le tasse, i costi elevati, le regole arzigogolate, la poca chiarezza, i continui ma ed i continui se, le non risposte da parte degl'uffici competenti, non voglio nemmeno entrare nel merito della politica italiana, richierei di non uscirne viva!
Avremmo voluto fare un ampliamento di casa, contattato un architetto, che ha raccolto tutte le informazioni del caso, ha passato ore in comune a Moncalieri per cercare di venire a capo delle possibilità che c'erano, di cosa si sarebbe potuto fare e non fare, a sua volta ha dovuto interpellare un Ingegnere, e dopo tutto questo la risposta è stata vaga e assolutamente inutile!
Provate a presentare il progetto poi noi valuteremo se concedervelo o meno, non ci sono regole in merito a quanto richiesto.
Conclusione, pagato la parcella dell'architetto (sacrosanta visto che ha lavorato per cercare di venire a capo di qualcosa) e abbandonato l'idea, per fare un progetto come richiesto dal comune andavano investiti circa diecimila euro per poi avere buone possibilità che non ci autorizzassero il lavoro! Possibile che non ci siano dei protocolli da seguire?!
Abbiamo quindi valutato di cambiare casa, inutile dire che ci sarà crisi, il mercato immobiliare sarà fermo ma quello che poteva interessare a noi qui costa almeno quattro volte quello che costa in altri paesi.
Enrico, sono anni che fa fatica, ha fatto lavori per clienti che non l'hanno pagato, lavori per datori di lavoro che non l'hanno pagato, non parliamo delle tasse, che paghi anche se non incassi,  le poche cose interessanti sono sempre state lontane da casa.
Io ho avuto un'attività in proprio per tanti anni, mi sarebbe piaciuto fare dei cambiamenti, degl'investimenti, la verità è che non mi fido ad investire in questo paese pieno di incertezze.
Non vogliamo illuderci che in Francia non ci sia crisi, ma sappiamo che li le regole sono chiare, è bianco o  nero, la burocrazia non è folle come la nostra, è tutto decisamente più trasparente.
Investono e credono nella famiglia, nei bambini e nei ragazzi,  le donne con figli sono considerate normali esseri umani e non solo "zavorre" vien data la possibilità di lavorare, da noi  se sei giovane non ti assumono perchè potresti far figli, quando li hai non ti assumono perchè i bimbi potrebbero ammalarsi, poi, sei vecchia!!!


Il dottor Azzecca-garbugli


Forse per riassumere è quella sensazione costante di essere presi per i fondelli che iniziava a darci fastidio!
Alla prossima! Francesca Enrico Pietro Anna

4 commenti:

  1. Cara Francesca anche noi (io, mio marito, i nostri due bambini e la nonna) abbiamo abbandonato l'Italia a favore della Germania. Siamo qui da un anno (se ti va di leggere le nostre avventure ci trovi su germaniasoloandata@blogspot.de ) e, malgrado la lingua, che prima di partire non conoscevamo, ci troviamo benissimo, perchè le regole sono chiare, i lavoratori vengono considerati come essere umani e una donna di 40 anni con due figli è considerata una risorsa preziosa e non "una zavorra". In bocca al lupo per la vostra nuova vita

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  2. Cara Francesca anche noi (io, mio marito, i nostri due bambini e la nonna) abbiamo abbandonato l'Italia a favore della Germania. Siamo qui da un anno (se ti va di leggere le nostre avventure ci trovi su germaniasoloandata@blogspot.de ) e, malgrado la lingua, che prima di partire non conoscevamo, ci troviamo benissimo, perchè le regole sono chiare, i lavoratori vengono considerati come essere umani e una donna di 40 anni con due figli è considerata una risorsa preziosa e non "una zavorra". In bocca al lupo per la vostra nuova vita

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  3. Ciao Tatiana! Il vostro blog lo seguo già da un pò! Scoperto grazie ad un' amica credo comune, Marghe.
    siete stati coraggiosissimi!
    Seguiamoci e sosteniamo a vicenda!!
    francesca

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  4. certamente, fa sempre piacere conoscere storie e persone che ci somigliano.
    Tatiana

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