lunedì 9 marzo 2015

Quella strana sensazione di non tutela tutta italiana

Buongiorno,
organizzando tutto quello che c'è da organizzare per la partenza (continuo ad essere invasa dai post-it!) e ripensando alla nostra sensazione di presa per i fondelli mi sono venuti in mente un pò di fatti di questi ultimi anni, si, si, sono convinta siano stati questi avvenimenti a convincerci  a voler "levare le tende" da qui.
Chi meglio ci conosce le sa, ci ha già sentito almeno una volta lamentarci, ad alta voce, molto alta!
Queste assurdità per gl'altri potrebbero anche sembrare fantascientifiche, giuro e spergiuro che son tutte reali e personalissime.
Sarò sfigata o è proprio il nostro paese che gira storto?! A voi la sentenza.
Davvero, non so da che parte cominciare! Parto da quella economicamente più onerosa, lo scorso anno, a me ed i miei fratelli è arrivata una cartella esattoriale da pagare folle (più di 8000 €!) per cosa?! Una tassa che nostro papà (che purtroppo ci ha lasciato nel 2010) non ha pagato nel 1980!! Per cronaca io ero una treenne!
Ai tempi avrebbe dovuto pagare circa un milione delle vecchie lire, ma sa, con gl'interessi.... inammissibile è l'unica parola che mi viene, hanno dormito tutto questo tempo, non hanno mai mandato nulla e ora pretendono una cifra fuori dal mondo.
La mia domanda è, in questo paese dove tutto va in prescrizione, una tassa del 1980 può essere richiesta dopo 33 anni? Si.

Per non parlare della tutela della giustizia! Nel 2009 con la mia socia ci siamo affidate ad un avvocato (non faccio il nome per privacy ma fate attenzione, è ancora sulla piazza di Torino) per il distaccamento dal nostro franchisor, nel 2012, sembrava chiusa la cosa, ci ha detto che avevamo vinto la causa, che sarebbero arrivati i soldi, l'assegno non arriva, iniziamo ad insospettirci, telefono all'Ordine degl'Avvocati per chiedere ragguagli, l'impiegata, una volta sentito il nome di questo personaggio esclama uno sconsolante UHPERCARITA' VENGA SUBITO QUI. Ecco, quando il mondo ti crolla addosso!
Il giorno dopo vado in tribunale a Torino, (correvo come una pazza con Pietro di pochi mesi!!!) giro tutte le cancellerie alla ricerca di dati, penale, civile, cause di lavoro, nessuna traccia della nostra causa.
Una truffa, l'avvocato non aveva mai fatto nulla, per anni ci aveva procurato dei falsi, aveva raccontato bugie su bugie, falsificato mail e raccomandate.
Ci preoccupiamo subito di fare la denuncia all'ordine degl'Avvocati, dove veniamo convocate, ci dicono che questo personaggio lo conoscono per casi simili, il ridicolo? E' stato radiato o sospeso dall'albo? No.
In anni di lavoro ci è capitato almeno due volte di incassare degl'assegni scoperti, siamo stati tutelati in qualche modo? Siamo riuscite a recuperare i nostri soldi? No. Ci sono ancora stati addebitati dei costi (onerosi) di spese bancarie!
Venire chiamate per tenere un corso di turismo in una prestigiosa scuola di Torino, pieno centro, palazzo signorile, per poi scoprire che questo signore stava truffando decine di ragazzi, facendosi pagare 3000 € per un corso di formazione, promettendo poi lavori sicuri, scoprire che si tratta di una truffa, fare una denuncia, riuscire a far uscire un'articolo su La Stampa, scoprire che è un recidivo, sono anni che con nomi diversi questo personaggio fa più o meno le stesse cose. Grazie alla nostra giustizia continua indisturbato.
Per Enrico lavori fatti e consegnati a clienti che non pagano, che siano privati o aziende poco cambia, e non poter far nulla, pensare di far causa per recuperare un migliaio d'euro non ne vale la pena, lavorare per datori di lavoro che non pagano pure quelli..... 
Queste sono le cose che ci allontanano dal Bel Paese, di nome e non di fatto.
Fa male che con la nostra storia, l'arte e la cucina potremmo vivere benissimo invece lo stiamo distruggendo.
Francesco Enrico Pietro Anna Delusi

1 commento:

  1. Cara Francesca,non sei sfortunata, sei italiana. Avrai letto delle nostre disavventure per riuscire a farci fare dei documenti italiani e ancora ne leggerai, ma sappi che una volta mio marito fece causa (non entro in onerosi particolari) e vinse. Non ci fu verso di farci pagare, naturalmente, ma la cosa tristemente ironica è che dovemmo pagare noi il tribunale, pena il pignoramento, perchè il processo andava pagato, da chi poco importava. Oltre la beffa, il danno

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