mercoledì 24 febbraio 2016

Un anno di blog!

Questa mattina, come fa ormai da tempo, a me piace sta cosa! Se a qualcuno interessasse il mio modestissimo parere,  Facebook mi ha ricordato cos'è successo "oggi" negl'anni passati e guarda te che sorpresa (vero, pensavo mancasse ancora almeno un mese) è già un anno che ho iniziato a scrivere codesto blog.
Inutile dire quante millemila cose sono cambiate in un anno! Lo so benissimo che chi mi segue lo sa, MA io voglio ricordarmele, fare delle valutazioni e lo faccio con voi!
Quando ho iniziato a scrivere il blog nulla era certo, dovevamo ancora affrontare i nostri 60 giorni di "prova generale" toccare il terreno annusare l'aria bretone, guardare tutto con occhi diversi, non quelli della vacanza ma con quelli di chi pensa davvero di fare un cambiamento di vita. Già, se ne parla spesso, quanta gente mi chiede come si fa, ed io dico sempre che bisogna si pensarci, ma sopratutto agire, macinare km, guardare con occhi diversi, questo è stato il senso dei 60 giorni che noi lo scorso anno abbiamo budgettizzato.
Già, un altra cosa da valutare bene, il budget per il cambiamento, perchè inutile nasconderselo, cambiare costa, in tempo in denaro ed in sentimenti.
Abbiamo valutato 2 zone della Bretagna, dopo pochi giorni abbiamo optato per quella di Dinan, perchè bisogna anche concretizzare, cercato, guardato, valutato, pensato e DECISO!
Siamo tornati in quella che fino ad allora era la nostra casa, e che lo sarebbe stata ancora per qualche mese, certo con altri occhi, ed abbiamo iniziato i preparativi, e vi garantisco che sono tanti, ma ci sono un sacco di post precdenti che raccontano e alcune volte danno qualche consiglio, ammetto, non sono mancati gl'errori, alcuni ve li ho già raccontati, altri aspetto di capire come risolverli poi vi racconterò!
Siamo partiti il 20 luglio e da allora ancora non siamo tornati in Italia, cosa ci manca di più? Certamente gl'amici, quelli con i quali si organizzavano cene e fine settimana, alcune cose da mangiare che qui si fa fatica a trovare, il caffè, ma mai dire mai, se si cerca bene, qualche bar che lo fa più che discreto si trova, noi ci siamo attrezzati con piccola macchina espresso e poi.... si scopre che non è così male, seppur diverso il caffè lungo come lo bevono qua!
Cosa non ci manca? Il rumore, il traffico, la poca trasparenza, la burocrazia italica (anche qui non manca, affatto, ma ti aiutano a capirla...), la crisi ed il conseguente pessimismo generale che si percepisce in Italia.
Non crediate sia sempre tutto in discesa, ma sono assolutamente dell'idea che un espatrio voluto, scelto e desiderato vada vissuto con il massimo dell'entusiasmo, bisogna metterci impegno, non arriva tutto da se, conoscere gente, invitarli, mescolarsi a loro anche se questo costa fatica, a me ne costa tantissima visto che spesso faccio fatica a capirli ma credo sia uno degl'ingredienti principali per la riuscita del tutto!
A proposito del mio francese, posso dire che un po' sta entrando, faccio fatica, certamente non mancano gli strafalcioni ma servono anche quelli! Mi ha fatto fare passi da gigante il fatto che Enrico sta lavorando, di conseguenza me la devo cavare da me! Meglio!!
Il suo lavoro per l momento va bene ma non è certo quello definitivo.... stiamo pensando e valutando un paio d'opzioni che ci intrigano, chi ci conosce lo sa che non sappiamo stare con le mani in mano..... preparatevi che chissà con cosa riusciremo a stupirvi... Aspetto solo di mettere definitivamente la parola fine alla mia ex attività che purtroppo mi trascino ancora e poi via... verso nuove avventure! Perchè nonostante tutto non bisogna perdere l'entusiasmo, si cambia, ci si arrabbia (e mi sono arrabbiata tanto) si volta pagina, magari anche due o tre e si riparte più forti di prima, magari anche un po' più sgamati, chissà, su questo non ci metto la mano sul fuoco. Oggi più che mai però penso che solo chi non fa niente non sbaglia e non viene fregato.
I pupi sono ormai inseriti alla stragrande, Pietro sembra abbia un'interruttore switch che lo fa passare dall'italiano al francese in base a qual'è il suo interlocutore, per Anna si accettano scommesse per quale sarà la lingua usata per le sue prime parole!
I documenti pian pianino arrivano, l'eterna lotta per la carte vitale non è ancora finita ma forse siamo ad una svolta, il rinnovo della carta d'identità è in mano alla posta direzione ambasciata di Parigi, l'iscrizione al caf è arrivata la conferma oggi, è a posto! Insomma, il loading per la francesizzazione procede!
Siamo felici? Si, molto, la quiete di questi luoghi, gli spazi sconfinati, la calma sono tutte cose che ci fanno stare bene qui, a Languedias, posto che oggi posso dire di chiamare casa, e ammetto che dopo 37 anni di Revigliasco mi suona addirittura strano! Mi rimbomba sempre nella testa la frase della mia amica Gloria che quando le ho detto che ci saremmo trasferiti, si è stupita dicendomi (con ragione) che solo 3 o 4 anni prima non mi sarei spostata nemmeno se mi avessero tagliato un braccio!
Oggi ho colto come scusa l'anniversario del blog per sperimentare un dolce nuovo, bretone come non mai, il Far Breton, nel pomeriggio è venuta un'amica bretone DOC e me l'ha promosso, a sto punto sono gasatissima e vi lascio la ricetta!!!
Il Far Breton tradizionale prevede le prugne, non avendole ho fatto una variante (assaggiata altrove l'avevo apprezzata quindi ho modificato la ricetta) Far Breton al cocco.
Inutile dire che ho variato mezza ricetta! Riporto ricetta originale del libro con tutte le mie modifiche!!

ingredienti:

400 gr di prugne  60 gr di farina di cocco
250 gr di farina 200
250 gr di zucchero
1 pizzico di sale
4 uova grosse
1 litro di latte intero crudo
1 bicchierino di rhum  essenza di vaniglia
30 gr di burro demi-sel

Lavare le prugne e lasciarle a mollo in acqua tiepida il tempo della preparazione del dolce

impastare la farina setacciata, la farina di cocco,  lo zucchero e il sale, con le uova, incorporare lentamente il latte facendo attenzione a non far fare i grumi. aggiungere il rhum aroma di vaniglia

imburrare oliare una tortiera, mettere sul fondo le prugne,  versare l'impasto (mooolto liquido) nella teglia

infornare nel forno già caldo a 220 gradi per 20 minuti, abbassare la temperatura a 180 gradi e far cuocere ancora mezz'ora, lasciare raffreddare prima di toglierlo dalla teglia.

Non chiedetemi di paragonarlo ad un dolce italiano perchè non saprei dirvi, provatelo perchè ne vale la pena!!

Ciao da noi 4!!!







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